E' chiamato drabble un racconto
  di senso compiuto di 100 parole, non una di più, non una di meno.   

   Cazzeggiando su Facebook sono capitato nel tuo diario. Era da qualche anno che non lo facevo. Ho guardato le foto che ti ritraggono e mi hai procurato più di un brivido perché non ti ricordavo così bella. Da qualche giorno il tuo ricordo è diventato un pensiero fisso. Mi sono tornati in mente corsi e ricorsi. Ti cerco, mi cerchi. Sei impegnata, sono impegnato. Siamo stati occasionali trombamici di letto, questo sì, consapevoli che la nostra storia sarebbe durata meno di un mese. Adesso ho una mia vita e una donna che mi rende felice. Allora perché questo scompiglio ormonale?