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TRASPARENTI
SEDUZIONI
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
L'acqua
della cascatella scaturiva dalle
fenditure della roccia e terminava dopo
un breve salto nelle trasparenti acque
del piccolo laghetto, distante solo
mezz'ora di cammino dal casolare di
proprietà dei miei genitori. Il luogo,
isolato quanto basta, era sottratto alla
vista di chi si avventurava per la
montagna da una fitta vegetazione.
Era un caldo pomeriggio
estivo quando raggiunsi il
laghetto. Ci ero arrivato percorrendo un
accidentato sentiero di montagna, smanioso
dalla voglia di immergermi nel gelido
specchio d'acqua.
Soltanto quando fui in
prossimità del laghetto mi avvidi della
presenza di un uomo e una donna,
completamente nudi, intenti a nuotare in
quelle acque. Mi nascosi dietro un
cespuglio per non farmi notare e seguii
da lontano i giochi d'amore che i due
amanti conducevano nell'acqua. Lo
schiamazzo delle loro voci era coperto
dal rumore generato dalla cascata
d'acqua che
portava a compimento la corsa
nell'invaso sottostante.
Dalla mia postazione,
sopraelevata rispetto al bacino d'acqua,
seguitai a osservare i loro movimenti
senza essere visto da loro. Tutt'a un
tratto uscirono dall'acqua e presero
posto sulla sommità di uno sperone di
roccia con la chiara intenzione di
tuffarsi da lì.
S'inabissarono nelle
limpide acque contemporaneamente e
riemersero subito dopo. Prima che la
ragazza raggiungesse la riva l'uomo le
afferrò i fianchi da dietro e l'attirò
con forza a sé.
L'acqua in quel tratto il laghetto
era profonda poco più di un metro.
Osservando i loro corpi mi riuscì
d'intravedere, sotto il pelo dell'acqua,
le forme anatomiche del loro sesso.
La ragazza era un tipo
decisamente carino. I lunghi capelli
neri, rappresi dietro il capo, le
lasciavano libero il volto velato dalle
gocce d'acqua.
L'uomo, piazzato alle
spalle della ragazza, le cinse i seni
con il palmo delle mani e iniziò a
baciarle il collo. Lei lo lasciò fare
incurvando il capo all'indietro,
compiaciuta per le attenzioni di cui la
faceva partecipe. Tutt'a un tratto si
liberò della stretta, si girò verso il
compagno, socchiuse gli occhi, e lo baciò
affettuosamente sulle labbra, poi si
divincolò dall'abbraccio e scappò via
nuotando sul dorso.
Mentre nuotava sfiorava la
superficie dell'acqua lasciando
intravedere in trasparenza le rotondità
del corpo nudo. In poche bracciate
raggiunse la riva. Il compagno rimase
fermo dov'era inseguendola con lo
sguardo.
Non persi di vista i
movimenti della ragazza che andò a
coricarsi, bocconi, sopra un telo da
mare srotolato su un lastrone di roccia.
Dopo la breve nuotata la
ragazza mostrava d'avere il respiro in
affanno per lo sforzo sostenuto. L'uomo
la raggiunse e le si coricò accanto.
Lei allargò le cosce e lasciò che i
raggi del sole penetrassero nella sua
intimità.
Guardare i loro corpi nudi,
indecentemente esposti, accese la mia
fantasia. Avrei voluto essere là,
al posto dell'uomo, per carezzare la
pelle morbida e satinata della compagna,
cosa che lui fece subito dopo quando
cominciò a spalmarle della crema
idratante sul fondo schiena. L'unica
cosa che mi riuscì di fare, fu di
stringere la mano attorno al gingillo di
carne che pulsava prepotente fra le mie
cosce e toccarmi.
Restarono a lungo distesi
sui teli di stoffa, esposti ai raggi del
sole, assumendo posture diverse in modo
da agevolare l'abbronzatura sulla pelle.
Rimasi incantato dal profilo delle tette
della ragazza. Erano piccole, ma sode,
perlomeno questa fu l'impressione che ne
ricevetti osservandola mentre cambiava
con una certa frequenza la postura sul
telo di spugna.
Il corpo, minuto e ben
proporzionato, le conferiva un aspetto
aggraziato. Delizioso era il minuscolo
cespuglio di peli neri che faceva da
contorno alle labbra della fica.
Rimasi a lungo immobile,
accaldato in un bagno di sudore, a
osservare i loro corpi trafitti dai
raggi del sole.
All'epoca avevo vent'anni
ed ero vergine. Non avevo mai scopato,
anche se qualche ragazza l'avevo avuta.
In compenso avevo le mani consumate dalle
seghe che mi ero sparato, a tutta manetta,
davanti allo schermo della tivù
guardando film pornografici.
Le ragazze orientali,
protagoniste di molti di quei film,
avevano eccitato più di qualsiasi altra
pornostar la mia fantasia. Osservando il
corpo nudo della ragazza, sdraiata sulla
roccia, non potei fare a meno di
metterlo a confronto con quello delle
molte ragazze orientali che avevano
contribuito a farmi godere con i loro
amplessi.
Dopo un'ora di appostamento
decisi che era giunto il momento di
andarmene e lasciare che i due ospiti si
abbronzassero indisturbati.
Stavo per allontanarmi
quando la ragazza si tuffò ancora una
volta nello specchio d'acqua seguita
dappresso dal compagno. Mi soffermai a
guardare i loro corpi arrotolarsi uno
sull'altro prima di allontanarmi.
Stavolta la ragazza non si
divincolò dall'abbraccio del compagno,
lasciò che la baciasse e ne
contraccambiò il gesto. S'inabissarono
tutt'e due sott'acqua per risalire dopo
qualche istante con le labbra congiunte.
Lei si liberò dall'abbraccio e si diede
ancora una volta alla fuga. Lui la
rincorse, la abbrancò per i piedi, e la
trascinò con forza là dove l'acqua era
profonda.
La ragazza pose le braccia
attorno al collo del compagno, lo spinse
contro la rocce, sollevò le gambe e si
mise cavalcioni con i calcagni annodati
attorno il bacino di lui.
L'uomo le reggeva il culo
con entrambe le mani e la teneva sospesa
nell'acqua. Si baciarono più volte
penetrandosi con la lingua. Le effusioni
che si scambiarono erano appassionate,
ma delicate. I baci sembravano non
dovessero mai finire. Rimasi lì a
guardarli, soddisfatto della scena che
andava consumandosi sotto i miei occhi,
smanioso d'assistere all'amplesso ormai
prossimo.
L'uomo indietreggiò di
qualche passo. Appoggiò la schiena
contro una roccia e solo allora la
ragazza arcuò il bacino all'indietro
per facilitare la penetrazione del pene
nella fica.
Cominciò a roteare il culo
come una indemoniata e lui l'assecondò
reggendole i glutei, lasciando che il
pene affondasse dentro di lei.
Entrambi mantenevano le
labbra premute sulle spalle dell'altro
addentandosi le carni a vicenda.
Osservai con curiosità l'espressione
dei loro visi, e costatai che entrambi
mantenevano gli occhi socchiusi mentre
scopavano, incollati una all'altro,
impegnati a donarsi piacere reciproco.
Stare a guardare un uomo e
una donna impegnati nel fare del sesso, come mi capitò
in quella occasione, si dimostrò più
eccitante che guardare qualsiasi film
pornografico. Ma non era soltanto sesso
il loro, ma molto di più: era amore.
Quello di cui avevo bisogno anch'io.
Avevo il cazzo duro, ma non
sentivo il bisogno di masturbarmi.
Posticipai la sega alla sera, quando,
nella mia camera, sotto le coperte,
rammentai tutto ciò che avevo visto
quel pomeriggio ed eiaculai fra le dita.
L'espressione dei loro visi
era una palese dimostrazione di quanto
fossero felici. Giunsero entrambi
all'orgasmo. Prima lei poi lui che non
si staccò dal corpo della ragazza
nemmeno dopo che ebbe eiaculato nella
fica. Lei si allontanò, nuotando a
dorso per raggiungere la riva, lasciando
dietro di sé le tracce di sperma che le
usciva fra le cosce. Quando giunse a
riva si adagiò sul telo da mare, steso
sopra la roccia nera, e si mise a
dormire. Allora ridiscesi l'impervio
sentiero che mi aveva guidato sino alla
caletta e feci ritorno a casa.
Per molte ore mi rimase
impressa nella mente l'immagine del
corpo nudo della ragazza che usciva
dall'acqua. Nei giorni seguenti capitai
di nuovo nello specchio d'acqua, ma non
c'era nessuna traccia dei due innamorati.
L'anno seguente partii per
il servizio militare e non ebbi
occasione di fare visita al laghetto, ma
ci ritornai due anni più tardi.
Lo specchio d'acqua non
esisteva più, una frana aveva cambiato
morfologia alla montagna. Il ruscello
scendeva a valle fra un ammasso di sassi
e detriti senza alberi intorno: una vera
desolazione. Ma ormai non avevo più
bisogno di eccitarmi guardando gli altri
fare l'amore. La verginità l'avevo
perduta con Jun Xian, una bruna
diciannovenne di Shanghai con cui
frequentavo l'università ed era meglio
di qualsiasi pornostar orientale che in
passato avevo guardato scopare in
qualche film.
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