E' chiamato drabble un racconto
  di senso compiuto di 100 parole, non una di più, non una di meno.   

    Spesso devo fare fronte a richieste particolari, ma rifiuto di intrattenere rapporti sessuali con clienti che si rivolgono a me utilizzando un linguaggio osceno e volgare, specie se lo fanno in modo incontrollato mentre facciamo sesso. Invece non disdegno l'atteggiamento di clienti che, per favorire l'eccitazione sessuale, hanno bisogno di ascoltare determinati suoni come mugolii, gemiti, sospiri, canzoni, oppure frasi sensuali pronunciate da una voce femminile in una particolare lingua, soprattutto quella francese. Poi ci sono quelli che si portano appresso salami, salsicce e wurstel da usare come dildo, anche se preferisco infilarglielo nel culo con lo strapon.