E' chiamato drabble un racconto
  di senso compiuto di 100 parole, non una di più, non una di meno.   

   Questa mattina, mentre gironzolavo per la Biblioteca Civica di Vicolo Santa Maria, alla ricerca di libri da prendere a prestito, sono incappato nella presenza di Eva, una ex collega di lavoro. All'uscita dalla biblioteca abbiamo consumato un caffè, trattenendoci in compagnia, attorno un tavolo del Matys Café. Per almeno venti minuti abbiamo scopato con gli occhi, fingendo di chiacchierare. Non ricordo niente di quello che ci siamo detti. Mentre nella memoria mi sono rimasti impressi gli occhioni scuri, la bocca e le labbra adescatrici. Ma soprattutto l'attaccatura delle tette in bella mostra sotto la camicetta sbottonata. Bell'incontro!