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LA
MASCHERA
ANTIGAS
di
Farfallina
AVVERTENZA
Il
linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel
racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto
possa offenderti sei invitato a uscire.
U n
intero mese è trascorso da quando il signor
Maramotti è stato rinvenuto cadavere
nella sua abitazione. Occupava un
appartamento nel medesimo stabile di
Piazza Matteotti dove abito anch'io. Al
momento del ritrovamento, operato dai
pompieri, indossava una tuta in latex
nera, tipica di chi pratica il bondage e
il sadomaso, mentre il volto era
nascosto da una maschera antigas.
Reso irriconoscibile
dall'insolito travestimento i pompieri
lo hanno rinvenuto, seduto su una
poltrona, davanti allo schermo di un
televisore al plasma sintonizzato su un
canale satellitare su cui scorrevano le
immagini di un film pornografico,
probabilmente del tutto simile a quello
che stava guardando nel momento in cui
è stato colto da malore.
Da quando il signor
Maramotti era rimasto vedovo occupava da
solo l'appartamento. Sapevo molto poco
del genere di vita che conduceva, anzi a
dirla tutta proprio niente.
L'impressione che ne avevo tratto, nelle
rare occasioni in cui avevo avuto modo
d'incrociarlo, era di un uomo riservato
ma sempre gentile verso la mia persona,
anche se in più di una occasione avevo
avuto l'impressione che gli piacesse
cercarmi con gli occhi le tette, ma
soprattutto il fondoschiena come fanno
gran parte degli uomini che incrocio per
la strada.
E' stata la signora
Leonida, l'inquilina che occupa
l'appartamento dirimpetto a quello del
signor Maramotti, a dare l'allarme
insospettita dal cattivo odore che
proveniva dalla porta del vicino. Nei
giorni precedenti il ritrovamento del
cadavere l'anziana donna aveva suonato
più volte il campanello
dell'appartamento del vicino senza
ricevere alcuna risposta. Inoltre aveva
insistito a comporre il numero di
telefono del signor Maramotti senza
sortire alcun effetto, infine, dopo
essersi consultata con alcuni condomini,
si era decisa ad avvertire il 112.
Per accedere all'abitazione
i carabinieri sono stati costretti, loro
malgrado, a fare ricorso all'intervento
dei vigili del fuoco che, anziché
sfondare la porta, chiusa dall'interno
da un chiavistello, sono penetrati
nell'abitazione rompendo il vetro di una
finestra, facendo ricorso a una scala
telescopica per arrivare al secondo
piano dell'edificio. Una volta entrati
nell'appartamento hanno scoperto il
corpo del signor Maramotti, in avanzato
stato di decomposizione, sprofondato su
una poltrona dinanzi il televisore
rimasto acceso.
Il medico legale,
convocato dai carabinieri, ha attribuito
la causa del decesso a un infarto
cardiaco occorso all’uomo mentre era
impegnato a masturbarsi con indosso la
maschera antigas. Un modo di toccarsi
poco comune, ma talmente pericoloso da
condurlo sino alla morte.
Ancora oggi stento a
credere che sia stato un infarto a
condurre alla morte l'anziano
pensionato, come hanno voluto farci
credere le autorità preposte a condurre
le indagini. Resto dell'idea che il
Comando dei carabinieri e la Procura
della Repubblica abbiano volutamente
mantenuto nascosta la vera causa del
decesso, ritenendola imbarazzante per i
due figli, infatti, ancora oggi mi
sembra plausibile dare credito alla tesi
popolare secondo cui il signor Maramotti
ha deliberatamente voluto morire,
scegliendo di farlo in quello strano
modo. Godendo un'ultima volta dei
piaceri che sapeva trasmettergli il
proprio corpo.
Se chiunque, soltanto
qualche mese fa, mi avesse prospettato
la morte dell’anziano pensionato,
sopraggiunta in quelle strane
circostanze, mi sarei messa a ridere. Di
lui mi ero fatta l'idea di uomo mite,
seppure un po' stravagante, che,
nonostante i settant'anni, era solito
spostarsi a piedi oppure in sella alla
bicicletta per la città,
mantenendo incollato sulle spalle uno
zainetto nero che non abbandonava mai.
Dopo l'improvvisa morte
dell'anziano pensionato ogni volta che
mi capita di incrociare uomini di una
certa età con uno zainetto sulle
spalle, provo a chiedermi cosa possa
contenere. Confesso che mi piacerebbe
metterci dentro il naso, perché resto
convinta che uno di quegli zainetti
potrebbe riservarmi delle piacevoli
sorprese, specie dopo che sono venuta a
conoscenza delle strane abitudini del
signor Maramotti.
In quest'ultimo mese mi sono
chiesta più volte quali oggetti poteva
custodire nello zainetto. Boh! Nemmeno
riesco a immaginarlo. In ogni caso, dopo
che i carabinieri lo hanno trovato
cadavere con indosso quello strano
abbigliamento, resto dell'idea che lo
zainetto custodisse dell'oggettistica
sessuale; magari plug-in, vibratori,
bambole di gonfiabili e chissà
cos'altro ancora. Il tutto proveniente da
qualche sexy shop, ma non ci giurerei.
Non sono una ipocrita
moralista, infatti, non mi sono stupita
nell'apprendere che, a dispetto dell'età
avanzata, piacesse toccarsi nella
solitudine del proprio appartamento
guardando film porno. Anche a me piace
toccarmi la passera nel romitaggio della
mia abitazione. Di solito mi masturbo di
prima mattina, sotto la
doccia, ma non disdegno farlo
sdraiata sul letto, preferibilmente
supina, mantenendo le cosce bene
separate. Ma più di tutto mi piace
masturbarmi mentre sono in ammollo nella
vasca da bagno. In quei momenti di
completo rilassamento sono solita
sottopormi a un idromassaggio erotico.
Lo eseguo servendomi del doccino,
governando la pressione del getto
d'acqua verso la vagina, anche se non
sempre mi riesce di raggiungere
l'orgasmo.
Da adolescente, oltre a
toccarmi infilando due dita nella vagina,
mi piaceva cercare il piacere solitario
strofinando il clitoride contro il bordo
di un cuscino che mi premuravo di
mantenere stretto fra le cosce. Di
solito lo facevo stando seduta sul bordo
del letto, dondolandomi avanti e
indietro con tutto il busto, mentre da
sdraiata muovevo le gambe strusciando i
genitali contro il bordo del cuscino.
Alla mia età, da poco ho
compiuto quarant'anni, me ne starei
tutto il santo giorno a carezzarmi le
tette e strizzarmi i capezzoli, finendo
ogni volta per toccarmi il clito davanti
allo specchio. Seguiterei a farlo sino a
stare male, invece dedico gran parte del
mio amore alle persone che nelle corsie
dell'ospedale si affidano alle mie cure.
Masturbarmi, specie quando
sono stressata, mi rilassa tantissimo, e
poi mi dà la possibilità di realizzare
certe fantasie erotiche, inconfessate,
di cui spesso rendo partecipi i miei
partner educandoli a procurarmi maggiore
piacere.
E poi masturbarsi è un po'
come fare del sesso con chi si ama di più.
Toccarmi mantenendo gli occhi chiusi mi
permette di immaginare le situazioni
erotiche più disparate. Se però mi
capita di farlo troppo spesso ho notato
che il giorno seguente ho ancora più
voglia di ricominciare a toccarmi. Non
so se è un bene perché, oltre a
toccarmi, mi piace tantissimo scopare;
soprattutto con quegli uomini che si
sono impegnati tantissimo nel farmi il filo.
Se un giorno decidessi di
mettere la parola fine alla mia vita
vorrei farlo nel modo che ha scelto il
signor Maramotti. Lo farei masturbandomi
con un sacchetto di plastica infilato
nella testa, oppure facendo ricorso a
una maschera da sub per intensificare
gli effetti dell'orgasmo dopo essermi
procurata una ipossia cerebrale da
soffocamento. Di sicuro non lo farei
indossando una maschera antigas. Per
quanto riguarda il presente resto
dell'idea che quella messa in atto dal
signor Maramotti è una pratica erotica
troppo rischiosa da mettere in atto,
infatti, ogni volta produce degli
irreversibili danni cerebrali da ipossia
e in alcuni casi anche decessi
accidentali, mentre io ho ancora tanta
voglia di vivere.
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