E' chiamato drabble un racconto
  di senso compiuto di 100 parole, non una di più non una di meno.   

   Esco dalla doccia, metto piede nella stanza da letto, e mi perdo a fissare il mio corpo nudo riflesso nello specchio. Potrei stare ore intere a contemplarmi. Sono un essere incantevole! Rimango rapita dalla forma piena delle tette e dalla fessura glabra della passera. Avvicino il pube alla superficie gelida dello specchio. Mi ci struscio contro a lungo sino a ritrovarmi bagna fradicia fra le cosce. Bacio l’immagine delle mie labbra carnose, mentre con le dita accarezzo la clito sino a venire. Se fossi un uomo non potrei fare a meno di scoparmi. Invece non mi cerca mai nessuno.