E' chiamato drabble un racconto
  di senso compiuto di 100 parole, non una di più, non una di meno.   

   Stamattina, mentre camminavo sul lungoparma, sono incappato in un capannello di ragazze in attesa di mettere piede nell'edificio scolastico del liceo Tasso. L'occhio mi è cascato su una maggiorata di ragazza fuori dell'ordinario. Stivaloni sino sopra le ginocchia, minigonna super aderente, sedere sporgente, maglietta scollata, mi sono perso ad ammirare le forme delle tette che ballonzolavano qua e là mentre la ragazza parlava con le compagne dimenandosi come una ossessa. Tutt'a un tratto mi è venuto spontaneo pensare a quanto sarebbe stato complicato per gli insegnanti, maschi, interrogarla alla lavagna. Al loro posto non saprei essere obbiettivo.