E' chiamato drabble un racconto
  di senso compiuto di 100 parole, non una di più non una di meno.   

   Ho sempre saputo di essere strana anche se per lungo tempo l’ho negato a me stessa intestardendomi a farmi montare dai maschi. In effetti già da bambina guardavo con ammirazione le curve delle mie coetanee, soprattutto le più belle e in carne, sentendomi fortemente attratta verso di loro, senza essere in grado di razionalizzare quello che provavo. Sennonché, col sopraggiungere dell’adolescenza, il batticuore che mi coglieva carezzando le ragazze era molto più intenso ed eccitante rispetto alle emozioni che sapevano trasmettermi i maschi. A tutt'oggi non avverto alcun bisogno di etichettarmi, sono quella che sono e basta.