JANE E ROGER
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

  
  
   N
ella memoria ho scolpito il profilo di molte attrici, ma di Jane Fonda conservo una immagine speciale. E’ quella di Bree Daniel, prostituta aspirante attrice, protagonista del film "Una squillo per l'ispettore Klute". Una interpretazione magistrale che nel 1972 le valse l'attribuzione dell'Oscar quale migliore attrice protagonista. 
   Negli anni sessanta, oltre a unirsi in matrimonio con Roger Vadim, straordinario cineasta francese, scopritore di Brigitte Bardot, Jane si rese famosa e invisa a gran parte del popolo americano per il suo impegno politico contro la guerra nel Vietnam. Dopo essere stata protagonista di una visita alla città di Hanoi, proprio durante il periodo di guerra tra Vietnam del Nord e Stati Uniti, fu soprannominata dai media statunitensi con l'appellativo di "Hanoi Jane".
   Jane Fonda la rammento nuda, interprete del film - La Ronde -, diretto dall'ex marito Roger Vadim, in cui poté esibire la statuaria bellezza del corpo inducendomi a spararmi, in breve successione, un paio di seghe mentre assistevo alla proiezione della pellicola su una poltrona del cinema Lux.
   Dopo i successi artistici degli anni settanta, in cui ebbe modo si conquistare un secondo Oscar come interprete femminile del film "Tornando a Casa", non avevo più sentito parlare di lei, se non come propugnatrice della ginnastica aerobica e per il matrimonio con Ted Turner, proprietario del network televisivo CNN. Sposalizio che si concluse dopo otto anni di convivenza con una sentenza di divorzio.
   Nei mesi scorsi è uscito nelle librerie, suscitando grande clamore, una biografia, curata dalla stessa Jane Fonda, in cui l'attrice racconta della sua vita e dei suoi amori. Il libro, alla sua uscita, ha scandalizzato pubblico e critica per il contenuto di alcune pagine, specie di quelle in cui Jane racconta delle orge sessuali a cui Roger Vadim la costringeva, facendola compartecipe delle proprie fantasie erotiche. 

   "Una volta Roger chiamò l'agenzia di accompagnatrici di Madame Claude e si fece mandare una prostituta che si unì nel letto insieme a noi. Ma a volte eravamo anche di più".

   Questa è soltanto una delle rivelazioni di Jane Fonda riportate nelle pagine della biografia. Il regista francese, secondo quanto scrive l’attrice nel libro, era un marito cortese, infatti, la sollecitava persino a scegliere le compagne di letto augurandosi che fossero di suo gradimento. Ma era anche generoso con gli uomini che frequentavano la loro casa offrendo il corpo di Jane agli amici come capitò a John Phillips, cantante dei Mamas & Papas.
   Se Roger Vadim offriva Jane, sex symbol d'America, agli amici come fosse un drink io non gli sono da meno. Offro Susanna, mia moglie, agli uomini che aspirano a scoparla per molto meno di un drink. Mi accontento di stare a guardarli mentre fanno l'amore, godendo dei loro coiti, specie se sono più di un uomo per volta. Non penso d’essere un pervertito. Sono e voglio rimanere un uomo a cui piace godersi la vita.

   Ho scoperto quanto è eccitante stare a guardare la mia donna mentre fa sesso con un altro uomo. E’ accaduto una sera che siamo andati a vedere un film pornografico al cinema teatro Ritz.
   Il locale è l'unico cinematografo della città in cui si proiettano film hard-core a quattro X. Un genere molto spinto destinato a un pubblico di persone viziose, proprio come siamo Susanna e io. 
   Quella sera, come era accaduto le volte precedenti, prendemmo posto a metà platea. Dopo poco tempo un tizio occupò la poltrona accanto a quella di mia moglie. La cosa lì per lì mi sembrò abbastanza singolare stante l'ampio numero di poltrone libere nella sala.
   Lo sconosciuto, nonostante la mia vigile presenza, incominciò a sfiorare con il palmo della mano una delle cosce di Susanna, lasciate ampiamente scoperte dalla minigonna. Indispettito dall'atteggiamento dell'uomo stavo per reagire alla insolente provocazione, aggredendolo con male parole, ma desistetti dal farlo stupito dall'atteggiamento di Susanna che alle avance dello sconosciuto sottostava inerme, senza nemmeno avvertirmi delle attenzioni di cui la stava facendo oggetto.
   Lì per lì non riuscii a spiegarmi la strana condotta della mia compagna. Non intervenni e lasciai che lo sconosciuto seguitasse a spostare la mano sulla coscia di Susanna. La rabbia, poco per volta, si trasformò in una sorta di strana eccitazione, curioso di scoprire fino a che punto si sarebbe spinto a palpeggiarla facendo ricorso a delle dita che assomigliavano a tanti tentacoli. 
   Fingevo d'interessarmi agli amplessi che si consumavano sullo schermo mentre rivolgevo lo sguardo ai palpeggiamenti che lo sconosciuto esercitava sulle cosce delle mia compagna.
   L'uomo, consapevole della remissiva arrendevolezza mia e di Susanna, si fece più ardito e risalì con la mano la coscia sotto la gonna. Solo allora Susanna volse lo sguardo nella mia direzione disorientata per quanto stava accadendo, ma del tutto incapace di una qualsiasi reazione. Strinsi la sua mano nella mia rassicurandola, poi accompagnai le sue dita sulla patta dei miei pantaloni. Sotto il tessuto delle brache avevo il cazzo duro che pulsava irrequieto.
   L'uomo, per niente intimidito, raggiunse con l'estremità della mano l'incavo fra le cosce di Susanna e si avvicinò allo slip, ultima barriera verso la figa. Eccitato da quegli eventi abbassai la lampo dei pantaloni e liberai il cazzo. Susanna lo prese nella mano e cominciò a masturbarmi mentre lo sconosciuto andò avanti a carezzarla fra le cosce.
   Sborrai una grande quantità di sperma nella mano di mia moglie che dai toccamenti dell'uomo sembrava averne tratto immenso piacere. Dopo avere eiaculato trascinai Susanna fuori dal locale lasciando con un palmo di naso il nostro ospite. 
   Addosso avevo una gran voglia di sodomizzarla. A casa scopammo nel nostro letto. Non la inculai, ma seguitammo a fare l'amore per gran parte della notte come non accadeva da tempo memorabile, riconoscenti all'uomo che aveva dato origine all'eccitazione che ci portavamo addosso.
   Tornammo al Ritz la sera successiva e quella dopo ancora. Purtroppo nessun altro uomo si avvicinò a Susanna per molestarla, allora cambiammo strategia. Una sera Susanna mi precedette nel cinema e andò a sedersi a metà sala. Io mi sistemai nella stessa fila di poltrone, lasciando fra me e lei due spazi liberi. Poco dopo un uomo andò a sedersi nella poltrona accanto a quella occupata da mia moglie. Al contrario dello sconosciuto che l'aveva preceduto qualche sera addietro non si limitò a carezzarle le cosce. Più sfrontato dell'altro abbassò la patta dei pantaloni e si fece masturbare.
   Dalla mia posizione rimasi a osservare la scena eccitandomi nel vedere Susanna prendersi cura del cazzo dell'uomo conducendolo in breve tempo a eiaculare. Quando ebbe terminato di masturbarlo si alzò dalla poltrona e si avvicinò a me. Chinò il capo sul cazzo che avevo provveduto a estrarre dalla patta e cominciò a succhiarlo. Eccitato com'ero venni nella sua bocca quasi subito. Ci baciammo e assaporai il seme che aveva trattenuto in gola per farmene dono. Portammo avanti quel tipo di distrazione per molte sere ancora. Con l'andare del tempo Susanna non si limitò a portare a termine delle seghe agli sconosciuti che le gravitavano d'intorno come mosche. Dietro mia sollecitazione incominciò a succhiargli il cazzo, occultando nella bocca la cappella degli uomini, seppure protetta da un preservativo che ogni volta si premurava di fargli indossare, spingendo il cazzo in fondo alla gola.
   Gli abituali frequentatori del Ritz sembravano aspettare con ansia il nostro arrivo nel locale, dandosi il cambio sulle poltrone per farsi succhiare il cazzo da Susanna.
   Succhiare il cazzo a uno sconosciuto fu soltanto il primo passo verso altre forme di perversione. Dopo breve tempo accettai che si facesse scopare in mia presenza.
   La prima volta accadde all'uscita del cinema Ritz, luogo preferito del nostro vagabondare notturno. Uno degli anonimi frequentatori del locale la convinse a uscire dal locale, desideroso di portare a termine il pompino che Susanna gli stava facendo, ma eiaculando in altro modo. Gli andai dietro nel parcheggio delle autovetture. Susanna si rifiutò di salire nella macchina dell'occasionale compagno. Lasciò che l'uomo appoggiasse la schiena su una parete della vettura, dopodiché gli montò addosso cingendogli le braccia intorno al collo, poi sollevò il culo e appoggiò la superficie plantare dei piedi contro la carrozzeria della vettura. Non ebbe bisogno di levarsi le mutande, da tempo non le portava più.
   Distante una decina di metri da Susanna e dallo sconosciuto rimasi per tutto il tempo nascosto dietro una autovettura, divorandoli con gli occhi mentre scopavano, masturbandomi, venendo qualche istante prima dell'uomo. Susanna non raggiunse l'orgasmo ci arrivò più tardi, a casa, quando la scopai. 

   Io e Susanna conduciamo una vita, a detta di molti, spericolata. Al contrario di Jane Fonda che dall'esperienza con Roger Vadim ne uscì con gravi problemi di anoressia, Susanna è uscita fortificata da questo genere di conoscenze.
   Jane Fonda ha compiuto sessantanove primavere. E' afflitta da una coxartrosi a un'anca che le provoca lancinanti dolori e non le permette di muoversi come vorrebbe. Resa inferma da questo grave handicap fisico presumo che non sia in grado di fare l'amore come lo praticava un tempo. Secondo quanto ha affermato l'agente che ne cura le pubbliche relazioni al più presto sarà ricoverata in ospedale per sottoporsi a un delicato intervento chirurgico. Gli ortopedici provvederanno a metterle una protesi all'anca.
   Auguri, mia adorata Bree Daniel! Donna dei miei sogni adolescenziali.
 

Gennaio 2005

 

 
 

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