E' chiamato drabble un racconto
  di senso compiuto di 100 parole, non una di più, non una di meno.   

   Quando ero bambino le strade dell'Oltretorrente erano pavimentate da un acciottolato di sassi recuperati dal vicino torrente. La strada era, di fatto, un elemento di comunione per noi bambini, infatti, la condividevamo come fosse una seconda casa. La occupavamo al mattino presto e ci restavamo fino alla sera, apparentemente abbandonati a noi stessi, giocando ininterrottamente. Briscola, tressette, scopa, ciapanò era i giochi che praticavamo con le carte, seduti in gruppo, a cavallo dei marciapiedi. Spesso giocavamo d'azzardo a sette e mezzo oppure a trentuno mettendo in palio i fumetti di Capitan Miki, Grande Blek, Tex, Intrepido e Monello.