CORPI AL SOLE
di Farfallina

AVVERTENZA

Il linguaggio di sesso esplicito utilizzato nel racconto è indicato per un pubblico adulto.
Se sei minorenne o se pensi che il contenuto possa offenderti sei invitato a
uscire.

 

       I Gabbiano è il nome di un delizioso villaggio turistico della Sardegna. Da tre estati vengo a trascorrervi le vacanze e ho avuto modo di apprezzarlo non solo per l’ospitalità, ma soprattutto per le tante occasioni di svago e relax che la struttura alberghiera offre alla clientela. Un posto adeguato alle donne in età matura, come la sottoscritta, che, dopo avere trascorso quasi tutta la giornata stese al sole ad abbronzarsi, non vedono l’ora che giunga la sera per catapultarsi in una delle numerose feste che gli animatori del villaggio organizzano nella rotonda in riva al mare. 
    Il ballo è il classico esempio di attività ludica in grado di favorire nuove conoscenze e di cui mi servo per catturare qualche esemplare di maschio da portarmi a letto, anche se da alcuni anni a questa parte preferisco rimorchiare belle donne, specie se giovani, per saccheggiarle la passera sino allo sfinimento mio e loro.

    La spiaggia, caratterizzata dalla presenza di sassolini e sabbia rosa, su cui si affaccia il villaggio turistico è uno dei luoghi più incantevoli della Costa Smeralda. A tutti coloro che alla quiete preferiscono praticare dell'attività fisica (esercizio che preferisco esercitare nel mio letto in deliziosa compagnia) il villaggio è il luogo ideale perché è attrezzato di palestra e molteplici attrezzature ginnico sportive.
    Un bar arredato in stile classico, elegante e accogliente, situato a pochi passi dal mare, è uno dei luoghi ideali per chi come la sottoscritta è approdata nel villaggio vacanze in cerca di compagnia. Infatti, è lì che ho fatto conoscenza con Giulia.
    Il villaggio turistico offre il massimo del comfort. Al di là dell'incantevole spiaggia attrezzata con ombrelloni, sdrai, sedie e lettini, gli ospiti possono usufruire degli ambulatori, collocati su delle terrazze panoramiche, dove è possibile effettuare cure elioterapiche e trattamenti estetici, soprattutto massaggi al corpo che su di me hanno sempre un effetto benefico perché, tutte le volte che un fisioterapista accarezza il mio corpo, quello che avverto fra le cosce è il pulsare di una energia nuova, rigenerante e benefica, e mi trovo con la figa bagnata fradicia.

    Questa mattina la spiaggia ha tutta l'apparenza di un campo di battaglia presa d’assalto com’è dai corpi nudi dei bagnanti. Io non sono il classico tipo di vacanziera tutta “spiaggia-lettino-sole-relax” difatti, se vengo a trascorrere le vacanze in Sardegna è perché preferisco dare seguito al motto “sole-cuore-amore”
    Sotto gli ombrelloni, sparsi intorno al mio lettino, uomini e donne abbruniscono il corpo ai raggi del sole. La priorità per tutti i vacanzieri dovrebbe essere il riposo, invece tutt’intorno a me è un continuo gorgheggiare di urla e suonerie. Sono i telefonini dei miei vicini d'ombrellone, muniti di rumori troppo invadenti, che mi infastidiscono. Le persone parlano ad alta voce al cellulare mentre i vu’ cumprà, insolenti e aggressivi, si spostano da un ombrellone all’altro a offrire la loro mercanzia. Talvolta mi lascio convincere ad acquistare della bigiotteria a poco prezzo non perché ne abbia bisogno, ma soltanto per dispensare un piccolo aiuto in denaro.
    Se la quasi totalità dei bagnanti non ha rinunciato a portarsi appresso il telefonino io non sono da meno, anche se partendo da casa mi ero ripromessa che mi sarei disintossicata da tutte le tecnologie, invece oltre alla crema solare e agli occhiali scuri per proteggermi gli occhi dagli effetti nefasti del sole sulla pelle del viso, anche questa mattina non ho saputo separarmi né dal telefonino né dall’iPad, con cui posso connettermi al wi-fi del villaggio, che custodisco nella borsa da mare insieme a un paio di libri e il giornale.

      Ho sempre detestato cuocermi al sole. L’idea di abbronzarmi in sé mi piace, ma poi quando sono sotto l’ombrellone mi annoio da morire. Sono il classico tipo di donna che appena mette piede nella spiaggia si mette a leggere un libro e rimane muta. 
    - Ci buttiamo a mare? - mi chiede Giulia sdraiata in topless sul lettino prendisole accanto al mio.
    - Uhm… non ne ho voglia, vai pure da sola se ti va di farlo. 
    - Dai, su, non fare la noiosa. - insiste Giulia che con l'acerba giovinezza dei suoi vent'anni vuole tuffarsi in mare. Le piace starsene con la testa sott’acqua, fare capriole ed esibirsi con delle verticali sulla sabbia, mentre io con i miei trentatré anni preferisco l'ombra dell’ombrellone e impegnare il tempo libero a leggere un buon libro.

    Giulia l’ho rimorchiata un paio di sere fa. Seduta su uno sgabello a trampolo, davanti al bancone del bar ha attirato la mia attenzione. Indossava un abito nero da sera e dei tacchi da dodici che le impreziosivano gambe e caviglie. 
    E' stata lei, con un po' di faccia tosta, ad attaccare bottone. Ostentava un corpo da gran gnocca in attesa di essere rimorchiata, ma soprattutto dava l'impressione di essere porca al punto che qualunque uomo avrebbe potuto scambiarla, nonostante la giovane età, per la protagonista di un film porno facendogli desiderare di poterla sfondare prendendola in tutte le posizioni e in tutti i modi. Io invece, affatto elegante, indossavo dei jeans short, una T-shirt bianca e ai piedi calzavo dei sandali.
    Bionda, capelli lunghi a cadere sulle spalle, bella da impazzire, mi ha dato subito l’impressione della donna manipolatrice e crudele. Insomma la classica femmina fatale che, nonostante la giovane età, sa fare uso del proprio corpo con sfrontatezza, senza riguardo per le convenzioni, determinata a fare ricorso a qualsiasi mezzo pur di ottenere ciò che desidera. Insomma il classico tipo di donna che spaventa chiunque le si avvicini perché ha tutta l'apparenza di essere nata per sedurre e, avvicinandomi a lei, allo stesso tempo ho subito avvertito una forte attrazione fisica ma anche una forte minaccia. 
    Alle due di notte dopo avere cavalcato tutt'e due i giochi del corteggiamento, consapevoli della strana alchimia che gli opposti si attraggono, ci siamo piaciute "a pelle" e abbiamo finito con l’andare a letto insieme, cosicché abbiamo trascorso il resto della notte assaggiandoci e sgrillettandoci la passera a vicenda. 
    Giulia è una donna veramente tosta, capace di fare perdere la testa a qualsiasi uomo o donna che l'avvicini, infatti è riuscita a confondere anche me. Una nota dolente, a volerla trovare, c’è. Lei, infatti, vive a Verona e simpatizza per la Lega, ma non è razzista come il suo leader Matteo Salvini, e poi a letto è un cataclisma.

    - Non c’è niente di meglio che rilassarsi all’ombra di un ombrellone e godermi la brezza marina che mi rinfresca la pelle mentre leggo un libro. - dico, rivolgendomi a Giulia che occupa il lettino prendisole accanto al mio. - Ma se ti va di tuffarti in mare non devi farti scrupolo della mia presenza e vai pure in acqua. Oppure, se ti va, anche tu puoi metterti a leggere un libro. E' molto rilassante leggere… ovviamente non più del fare l’amore. - dopodiché mi lascio sfuggire un sorriso per niente velato. 
    Giulia sbatte più volte le ciglia e con le labbra adescatrici, aperte come una voragine davanti ai miei occhi, sembra tradire una grande voglia di farsi sbattere.
    - Erika con me capiti proprio male. Ma cosa ti salta in mente di propormi di leggere un libro? Magari non lo hai ancora capito, ma non sono una lettrice di libri, anche se in passato confesso che qualche Harmony l’ho pure letto. Adesso, sforzandomi, potrei impegnarmi a risolvere qualche cruciverba della Settimana Enigmistica, ma niente di più. In subordine potrei leggere le notizie di gossip che compaiono, corredate da intriganti foto, sulle pagine di Novella2000, oppure Chi o Visto. Se però vuoi suggerirmi qualche buona lettura sto a tutt’orecchi, ma soltanto per farti piacere.
    - Dai, non fare la stronza, se come dici stai frequentando il secondo anno della Facoltà di Medicina un certo bagaglio di fondamenti culturali li devi avere per forza.
    - Al liceo ho sempre ottenuto una media scolastica pari o anche superiore a quella delle migliori ragazze della classe, anche se, dall’età di quattordici anni, ho preferito occupare il tempo libero facendo dell’altro, anziché impegnarmi nello studio. 
    - Penso di sapere cosa t’interessava maggiormente già da allora.
    - Dai, dammi dei consigli di lettura tu che sei una donna impegnata intellettualmente.
    - Mi stai prendendo per il culo?
    - Ma no, dai, dico davvero. Dammi qualche consiglio.
    - Stai pur certa che non ti suggerirò libri troppo impegnativi come l’Ulisse di Joyce oppure Guerra e pace di Tolstoj perché con le distrazioni che ci sono sulla spiaggia ti troveresti nella condizione di leggere più volte la stessa riga sino a scoprirti nella condizione di dovere abbandonare la lettura, però potresti comunque leggere dell’altro.
    - Vale a dire? - accenna a chiedermi Giulia che nel frattempo sì è messa seduta sul lettino e tiene i piedi sistemati sulla sabbia.
    - Potresti leggere un romanzo poco impegnativo, divertente, e non troppo complicato. Tipo uno di quelli scritti da Sophie Kinsella.
    - Sophie Kinsella? E chi è?
    - Neanche questa scrittrice conosci? Il suo romanzo più famoso "I Love Shopping" lo hanno letto tutte le donne che conosco. Nemmeno lo hai sentito nominare? Eppure ne hanno persino tratto un film. 
    - No, non la conosco. E' grave? E di cosa parla?
    - E’ la storia ironica e divertente di una ragazza affetta da una irrefrenabile passione verso lo shopping che, suo malgrado, si trova coinvolta in una serie di disavventure economiche e sentimentali che la rendono simpatica.
    - Le stesse sventure che capitano troppo spesso anche a me, immagino.
    - E’ la tipica lettura estiva, adatta per chi trascorre tanto tempo sulla spiaggia. Così se qualcuno ti invita a fare il bagno puoi sempre concederti una pausa dalla lettura del romanzo senza perdere il filo della storia.
    - Ah.
    - Oppure potresti dedicare il tuo tempo libero leggendo dei bestseller, scegliendoli fra i libri in vetta alle classifiche di vendita, altrimenti fra quelli in testa nel gradimento del pubblico. 
    - Mi piace l’idea dei bestseller. - mi dà risposta Giulia, mentre il ventre le si alza e si abbassa e sono rapita dal profilo dei capezzoli di colore rosa che appaiono turgidi ed estesi.
    - Stai attenta perché potresti correre il rischio di essere rapita dalla storia che stai leggendo e ritrovarti, a fine giornata, con la pelle bruciacchiata a causa delle troppe ore trascorse sul lettino perché coinvolta nella lettura. 
    - Non credo che possa accadermi. - si affretta a darmi risposta Giulia. - In ogni caso preferirei leggere dei romanzi brevi per non appesantire la borsa da mare, già fin troppo pesante, perché dentro ci conservo creme abbronzanti, bottiglie d’acqua, e tutto il resto che ogni ragazza si porta appresso.
    - Potresti leggere qualche libro giallo!
    - E‘ una idea.
    - Quest’inverno mi è capitato d'intervenire alla presentazione di un romanzo di Valerio Varesi, mio concittadino, autore di romanzi noir, il quale sosteneva che gli autori moderni di romanzi polizieschi scrivono in maniera molto diversa rispetto ai tempi di Agata Christie o Raymond Chandler, autori che prediligevano le storie in cui l’assassino viene rivelato soltanto nelle pagine finali del romanzo.
    - E allora cosa mi consigli di leggere?
    - Beh, potresti provare a leggere un libro di Massimo Carlotto E’ un autore di noir e nei suoi romanzi dà maggiore importanza al contesto sociale in cui è ambientata la storia, piuttosto che scoprire l'assassino, come ha fatto a suo tempo Giorgio Scerbanenco.
    - E chi è Scerbanenco?
    - Beh, è uno degli scrittori più importanti del genere noir, anzi non vi è alcun dubbio che è da considerare il maestro di tutti i giallisti italiani.
    - Ma cosa ha di speciale?
    - Che i suoi romanzi, riletti oggi, sono uno spaccato degli anni ’60. Ma non della società scintillante degli anni del boom economico, bensì quella difficile e persino cattiva della malavita di quell’epoca.
    - E se invece decidessi di leggere qualche romanzo erotico? 
    - Perché? 
    - C’è sempre da imparare dagli altri per quanto concerne il sesso. - sembra volermi provocare Giulia che insiste a passare la lingua sul bordo delle labbra e come abile cerbiatta sa bene come tentarmi.
    - Sei già abbastanza troia, nonostante i tuoi vent’anni, lasciatelo dire da una che ti conosce da pochi giorni. 
    - Dai, consigliami un paio di libri erotici così oggi pomeriggio, quando andiamo a Olbia a fare un po' di shopping, entro in una libreria e ne acquisto un paio.
    - Ti consiglio di restare sul classico e lasciare da parte le letture erotiche che vanno in voga in questi ultimi mesi come “Cinquanta sfumature di grigio” e tutte le altre puttanate di trilogie.
    - Cioè?
    - In assoluto, al primo posto, ti consiglio di leggere Histoire d’O di Pauline Réage e poi Le età di Lulù di Almudena Grandes.
    - Altro?
    - Ma no… 
    - Sicura che non ce ne sono altri?- insiste Giulia determinata nel volere acquistare un libro erotico.
    - Un classico è Lolita di Nabokov oppure potresti provare a leggere Piattaforma di Houellebecq.
    - Tu li hai letti?
    - A essere sincera ho una vera passione per la letteratura erotica. Leggo questo genere di libri perché mi provocano delle forti emozioni. Sanno farmi battere il cuore e finisco ogni volta per bagnarmi fra le cosce per l’eccitazione che sanno suscitarmi, questo perché immagino d'essere la protagonista di quelle storie.
    - Non ti basta fare sesso con donne e uomini veri?
    - Trovo eccitante immedesimarmi nei personaggi delle storie che leggo e ne divento inconsapevole protagonista. Mi eccito nel leggere le descrizioni delle loro perversioni e provo il medesimo piacere dei personaggi perché nella vita reale, quella di tutti i giorni, non sarei mai capace di farmi sbattere dal primo uomo, magari poco raccomandabile, che incontro per la strada, come invece succede a molte delle protagoniste dei romanzi erotici. - dico mentendo spudoratamente perché più volte ho scopato con uomini e donne con cui avevo appena fatto conoscenza.
    - Eppure sei venuta a letto con me la sera stessa che ci siamo conosciute. - sembra accusarmi Giulia.
    - E allora? 
   - Non lo so.
   - Pensi che sia una ninfomane?
    - Tu cosa ne pensi? 
    - Che sei un po’ troia.
   - E' il più bel complimento che mi hai fatto da quando ci siamo conosciute, ma davvero non lo avevi ancora intuito che sono fatta così?
   - Sbagli, altrimenti non ti avrei apostrofata in questo modo.
    - Adesso ascoltami! Le lancette del mio orologio hanno superato mezzogiorno da più di mezzora. Oggi non mi va di rimanere in spiaggia un minuto di più. C’è ventilato, è vero, ma fa troppo caldo. Andiamo a riposare un po' nella mia camera? C'è l'aria condizionata e potremmo fare ritorno in spiaggia nel tardo pomeriggio. - mi propone Giulia.
    So bene quali sono le sue intenzioni, mi sono bastati due giorni per imparare a conoscerla. E’ insaziabile, affamata di sesso, ed io non le sono da meno.
    - Va bene, dai, andiamo… però teniamo occupati i lettini e l'ombrellone così quando facciamo ritorno sulla spiaggia non ci tocca cercare un posto migliore di questo che abbiamo già fatto nostro.

    Appena metto piede nella camera Giulia è lesta a prendermi per la vita e attirarmi a sé. Si premura di liberarmi la parte superiore del costume da bagno e si perde a guardarmi le tette, con malcelata invidia, sfiorando con le dita i capezzoli di color giuggiola. Allo stesso modo io provo invidia per la sua carnagione chiara e le areole dei capezzoli rosa appuntiti come capocchie di spillo. 
    Ci liberiamo degli slip ed entriamo nel box della doccia. Mentre l'acqua esce dal bulbo incomincio a carezzarla seguendo con le mani ogni voluttuoso contorno delle ricche curve.
    Seno contro seno, peli contro peli, occhi aperti che si specchiano in quelli dell'altra, pronte a fronteggiarci, seguitiamo a guardarci mentre l’acqua bagna i nostri corpi. Sul petto avverto il battito del suo cuore che pulsa celermente, avvisaglia dell’eccitazione che le sta montando impetuosa, mentre con le braccia avvolgiamo per intero i nostri corpi.
    - Come hai fatto ad avere seni così belli? - mi chiede bisbigliandomelo all’orecchio mentre siamo guancia contro guancia.
    Non le do risposta, cerco la sua bocca e avvicino le labbra alle sue. Mi soffermo a baciarla delicatamente, le accarezzo il viso staccando di tanto le labbra dalle sue in modo da scambiarci degli sguardi per poi riprendere a baciarci.
    Le appoggio una mano all’attaccatura dei capelli, intorno al collo, e la coccolo carezzandola con l'estremità delle dita. L’altra mano mi premuro di farla scivolare lungo la sua schiena sino alla biforcazione dei glutei, e le accarezzo l'incavo.
    Affondo la lingua nella voragine della sua bocca e ci mettiamo a titillare la lingua una contro l’altra, con tanto di risucchio, fintanto che le nostre bocche diventano un'unica bocca. 
    Nel frattempo ho raggiunto con il palmo delle mani i suoi seni e con le dita le solletico la punta dei capezzoli stirandoli ripetutamente. Lei fa lo stesso con i miei mentre l’acqua, non troppo fredda, seguita a bagnare i nostri corpi.
    Mi piace dare baci e riceverli. Per me è fondamentale che la donna con cui faccio l’amore sappia baciare e Giulia lo sa fare molto bene. Non mi imbratta bocca e guance di saliva come se avessi a che fare con un autolavaggio, nemmeno mi infila mezzo metro di lingua in bocca con la possibilità che possa soffocare. A più riprese le mordo le labbra e mi accorgo che mantiene gli occhi chiusi concentrata nel ricevere e dare piacere.
    Ho voglia di scoparla. Infilo un ginocchio fra le sue gambe e gliele divarico. Le prendo una mano e avvicino le dita ai peli del mio pube. Lei fa la stessa cosa, mentre ho cominciato a sgrillettarle la passera dedicandomi a carezzarle il clitoride.
    Ansimiamo come gatte in calore. Avverto il suo caldo respiro nel mio orecchio e non vedo l’ora di farle raggiungere l’orgasmo. Seguitiamo a sgrillettarci la passera senza pronunciare una sola parola anche se avrei tanta voglia di gridarle della troia a piena voce. Tutt’a un tratto avverto che con il palmo delle mani mi spinge il capo verso il basso obbligandomi a inginocchiarmi ai suoi piedi. 
    Cedo alla sua volontà e m’insinuo con le guance fra le sue cosce. Inizio a succhiarle il clitoride a labbra chiuse, muovendomi a scatti con la lingua, per poi riprendere a succhiare a bocca chiusa perché so bene quanto piaccia anche a me subire la pressione sul clito delle labbra ed essere succhiata dolcemente.
    Mugola sempre più forte e io cerco di darle maggiore piacere baciando la pelle tutt’attorno il clito, sfiorandolo ripetutamente con la punta della lingua senza mai toccarlo, finché Giulia, al massimo dell’eccitazione, mi implora di riprendere a succhiarlo. Mi tuffo a pieni polmoni a spompinarle il clito fintanto che si accascia col culo sul pavimento della doccia e mi abbraccia forte le gambe.

    L’orologio che indosso al polso segna le 6.00 del pomeriggio quando mettiamo piede in una cartolibreria di Olbia. Giulia si sposta da uno scaffale all’altro indecisa sul libro da acquistare.
   - Uffa! Erika. Dammi un consiglio, dai, non fare la stronza. Mi è difficile districarmi in mezzo a tanti libri.
    - Come puoi costatare gli scaffali sono pieni di libri. Ma credi davvero che siano tutti interessanti?
    - Non lo so, dimmelo tu.
    - La verità è che c’è troppa gente che scrive e non ha niente da dire. Ma i più sono così narcisisti che pensano di dovere comunicare al mondo la loro nullità. E per farlo scrivono libri in cui l’unica cosa che risulta chiara è che non hanno niente da dire. E su questo circo delle nullità l’editoria, bene o male, ci campa; sin che dura.
    - E tu Erika, quando scrivi racconti erotici, cosa c’hai di tanto interessante da comunicare agli altri?
    - Io? Forse niente anch'io.

 

 

 
 

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