E' chiamato drabble un racconto
  di senso compiuto di 100 parole, non una di più, non una di meno.   

   Il mio malessere ha a che fare con le condizioni di isolamento e distanziamento cui mi costringe la pandemia. Ci sono verità che ho rimosso col passare del tempo. Giacciono nascoste in qualche angolo remoto della mia mente celate fra migliaia di altri ricordi. Il coronavirus sta minando il mio equilibrio mentale riproponendomi quelle verità. Non sono ancora entrato a contatto con il virus come è accaduto ai famigliari delle vittime oppure ai pazienti guariti dalla malattia, nemmeno sono uno degli operatori sanitari che l'hanno combattuto. Però anch'io come tutti loro non sarò più quello di prima.